Finocchietto selvatico

Foeniculum vulgare

Una pianta antica e nobile nonostante il suo nome!

Herbolaria
Herbolaria

Il Finocchietto Selvatico è una pianta erbacea biennale o perenne che nasce spontanea lungo le coste del bacino del Mediterraneo fino a 1000 metri di altezza. Apprezzato fin dall’antichità per le sue proprietà aromatiche, la sua coltivazione orticola sembra che risalga al 1500.

Il fusto è ramificato alto fino a 2 mt con radici biancastre, possiede foglie che ricordano il fieno, di colore verde e in estate produce ombrelle di piccoli fiori gialli, seguono i frutti prima verdi e poi grigiastri che sprigionano un’intensa fragranza di anice.

La raccolta del fiore avviene appena è aperto, normalmente a partire dalla metà di agosto fino a settembre inoltrato. Si può usare il fiore fresco o lo si può essiccare all’aperto e alla luce.

Del Finocchietto selvatico si utilizzano i germogli, le foglie o barba, sia i fiori e frutti impropriamente chiamati semi.

Gli antichi Egizi e Romani davano in premio ghirlande di Finocchietto come encomio ai guerrieri vincitori perché si riteneva che donasse forza, coraggio e longevità.

Ippocrate prescriveva i semi di Finocchietto alle donne a cui veniva meno il latte, Plinio il Vecchio lo considerava una protezione contro il veleno dei serpenti, lo raccomandava come impacco o infuso per acuire la vista.

Curiosità
Curiosità

Curiosità

L’espressione “lasciarsi infinocchiare” nel senso di truffare, imbrogliare, deriva dalla pratica degli osti di una volta che facevano assaggiare il vino offrendo ai clienti biscotti con il finocchio, il cui aroma migliorava il sapore del vino e ne copriva i difetti.

Avvertenza importante

Le piante sono nostre grandi alleate, ma possono interagire con i farmaci, non essere indicate in gravidanza e allattamento o per nostre soggettive sensibilità.

È quindi sempre consigliabile chiedere il parere di un professionista.

Gli Oli Essenziali, nella grande maggioranza dei casi, vanno utilizzati diluiti in oli vettore o con altre sostanze vegetali.

In quanto essenze, pure possono essere irritanti, soprattutto per persone particolarmente sensibili.

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